venerdì 28 novembre 2014

Il mandorlo...

Se c'è una cosa al mondo che mai avrei pensato possibile è di uscire da una visita oncologica e ridere come una cretina dicendo "comincio la chemioterapia!!"...

E' possibile essere felici di fare la chemioterapia? In realtà ancora non lo so... non so se la parola felicità è adatta a quello che sento. Ma so che le parole "non vedo l'ora di cominciare" le ho dette oggi... Non sono pazza... no non ancora almeno..
Il 9 dicembre comincio la chemio, a 4 mesi esatti dall'intervento... ne avrò per un altro mezzo anno... altri 6 mesi di sofferenze e pene... ma è questo che mi piace: posso scrivere una parola fine a questa esperienza.
Sono cosciente che in mezzo potrebbe succedere di tutto, ma intanto ho un orizzonte, un traguardo.
Non devo più vivere nel limbo di non sapere quando e cosa devo fare.
Ora lo so. 3 cicli di chemio rossa... quella che fa perdere i capelli per capirci, e poi 12 di quella più leggera. E sono felice, perchè poteva andarmi peggio. Potevano essere di più le rosse, ed invece il 9 dicembre dirò ne mancano due... Tre è un numero piccolo. Certo in totale sono 15, e le altre anche se più leggere sono sempre veleno. Ma adesso dico che penso di potercela fare. Penso di poter sopportare tutto...
La mia preoccupazione è che l'11 ho lo spettacolo di teatro.... spero di essere in piedi in una maniera decente.
E poi mi godrò le feste. poi per il secondo giro se ne riparla a gennaio....
Ma sento questa cosa come la fine... è l'inizio della fine. E' per questo motivo che dico "cominciamo" perchè prima si comincia prima io posso tornare a fare la mia vita... anzi magari a vivere una vita migliore.

Questo incubo ha una fine. Per l'estate prossima io sarò fuori di qui.... magari non potrò andare al mare.... ma non avrò più terapie da fare.
E non ho paura di una recidiva perchè ho talmente voglia di uscire da questa storia che ne sono già fuori...

Intanto per festeggiare.... lunedì vado in vacanza... una settimana giusto per staccare e farmi coraggio....

E so che dovrò avere ancora tanta ma tanta forza, che ci saranno momenti durissimi, che staro male, ma come prima dell'operazione... il dolore fisico dura un tempo limitato. Passa.
Ora emotivamente sto decisamente meglio di 4 mesi fa... ci sono ferite che stanno sanando... e io ho solo voglia di andare avanti.

Non ho paura, ho desiderio.

E metto per finire una foto di un mandorlo.... che è il primo albero a fiorire ma l'ultimo a portare i frutti.
E io lentamente mi sento un po' così...







mercoledì 12 novembre 2014

Una poesia anche per me...

Forse non sai quel che darei
Perché tu sia felice
Piangi lacrime di aria
Lacrime invisibili 
Che solamente gli angeli
san portar via

Ma cambierà stagione
ci saranno nuove rose

E ci sarà
dentro te e al di là
dell'orizzonte 
una piccola
poesia

Ci sarà
forse esiste già al di là
dell'orizzonte 
una poesia anche per te

Vorrei rinascere per te
e ricominciare insieme come se
non sentissi più dolore
ma tu hai tessuto sogni di cristallo 
troppo coraggiosi e fragili
per morire adesso
solo per un rimpianto

Ci sarà
dentro e te e al di là
dell'orizzonte 
una piccola poesia

Ci sarà 
dentro e te e al di là
dell'orizzonte
una poesia anche per te

Perdona e dimenticherai
per quanto possa fare male in fondo sai
che sei ancora qui
e dare tutto 
e dare tanto quanto il tempo in cui 
il tuo segno rimarrà
questo nodo lo sciolga il sole 
come sa fare con la neve

Ci sarà 
dentro e te e al di là
dell'orizzonte
una piccola poesia

Ci sarà
forse esiste già al di là
dell'orizzonte 
una poesia anche per te
anche per te
solo per te 
per te...
uhuhuhuhu....
per te,
per te,
per te,
per te,
per te....
Questa sera è un po' diversa... 
in un abbraccio prima mi è stata regalata questa canzone da persone sconosciute. Ed ho scoperto che parlava di me. Proprio di me e di quest'anno passato. In questa giornata così importante, questa giornata che segna in qualche modo la mia vita... ancora. Sono sana. Non ho più il cancro. Ok ci saranno le terapie. MA non ho più il cancro. E posso ricominciare a sognare. E posso finalmente dirmi che ho tempo. E che non sono sufficienti le cose che ho fatto. Che c'è ancora tanto, troppo amore in me, nella vita e per me da vivere. Che è tempo di smettere di sopravvivere, ma è tempo di ricominciare.
Andare avanti lasciando andare. Despegar...
La mia vita non è finita, e tutte le cose che volevo sono ancora lì, perchè non le ho ancora avute... e mi spettano. Per cui sì... "cambierà stagione e ci sarà anche per me una piccola poesia"

La mia vita sta sera la sento nello stomaco... è più forte, è stata più forte dell'abbandono, della malattia e di molte altre cose. E il dolore insopportabile che da mesi è con me, sta sera è più leggero.

Un nuovo percorso, nuovi sorrisi, abbracci accoglienti e la sensazione di essere al posto giusto proprio quando non potevi essere da nessun'altra parte al mondo.
Non sentivo queste cose da molto. Sono stata scelta per far parte di un gruppo bello. Sono stata scelta per rimanere in vita e portare un sorriso a soffre. Quindi per prima... a me stessa.
Cercherò di far sorridere gli altri e per farlo dovrò necessariamente farlo io.
Mi aspettano e mi spettano giorni belli. Ricominciare a sorridere... ad essere viva.
E' un orizzonte.

E questa canzone sta sera, è davvero perfetta. "perdona e dimenticherai per quanto possa fare male ... sei ancora qui"

sono ancora qui. nonostante tutto, nonostante il dolore, i dolori e le paure. nonostante la morte.
sono ancora qui.

e allora la aspetto questa piccola poesia. 
Sono pronta ad accoglierla.


lunedì 3 novembre 2014

Sulla giornata di ieri, il giorno dei morti

Questo post in realtà sarà semplicemente un copia incolla di una mail inviata ad un amico.
E' stata una giornata bellissima ieri, un ritrovo di amici che non si vedono da tre anni, una famiglia, che cammina e sogna insieme. E sentirsi parte di un sogno così ti fa sentire viva.

Posto la mail dunque che ho scritto a padre daniele, perchè mai come in questo momento l'ho sentito vicino a me. La sua Colombia, la sua vita lì i racconti che ne fa, sembrano la mia vita qui....
Posto la mail perchè è una riflessione che mi è nata dentro ieri durante la messa, e che avrei tanto voluto condividere lì....


Ciao Daniele,
da quando ho ascoltato la tua prima testimonianza a trento e poi via via fino ad oggi, mi ha colpito come io sentissi veramente vicine le nostre esperienze.
anche se totalmente diverse per latitudini e per fatti, quello che si prova a - come dicevi tu oggi - a guardare in faccia la morte, ti avvicina e molto. Ricordo di aver detto a lorena di quanto mi stupiva rendermi conto che tu, come le persone con cui vivi, vivevate nella mia stessa situazione di precarietà.
e questa cosa è difficile da spiegare, questo senso di precarietà, la difficoltà del vivere ogni giorno, almeno per me. Invece quando l'ho sentito raccontare da te è come se tu avessi dato parole a quello che io non riuscivo a dire ma che erano le mie.
mi sarebbe piaciuto parlare con te in questi tre mesi, condividere questa esperienza perchè chi non ha avuto a che fare con situazioni così non può capire. e invece io in questo tempo mi sono sentita davvero vicina a te.
quando mi hanno detto che avevo il cancro mi è crollato il mondo addosso. era il 7 luglio e io già stavo passando il momento più brutto della mia vita a causa della fine della mia relazione importante. ero un cadavere che camminava. e te lo dico con cognizione di causa ora. 
Quando mi hanno detto del tumore non ce l'ho fatta, era semplicemente troppo. ho pianto e gridato quel giorno fino a farmi esplodere i capillari, non c'era ragione a tutto quello. a tutta la sofferenza che ho dovuto e che avrei dovuto sopportare ancora. Semplicemente non era giusto e ho cercato per settimane di trovare un motivo a tutto ma semplicemente non è possibile.
non sono mai stata arrabbiata tanto con dio come in questo periodo.
poi lentamente semplicemente accogli la nuova realtà. e tiri fuori le palle.
lentamente ho compreso che non c'era un altro modo di sconfiggere la malattia se non con la vita. ho compreso in me che solo "vivendo di più" avrei potuto avere un chance. che lasciarmi andare, continuare a chiedermi perchè, piangere in continuazione non mi avrebbe aiutata.
e poi c'era la paura.
che è una cosa devastante. c'erano momenti in cui non riuscivo nemmeno a respirare. La paura della morte è una cosa incomprensibile se non ci passi. ti paralizza e come dicevi tu oggi, ti rendi conto che non sei immortale e nemmeno invulnerabile. ma che il tuo corpo cede. e se cede il corpo tu non esisti più.
semplicemente non esisti più.

e non lo so se a te è mai successo di chiederti e adesso cosa faccio? come faccio? questa cosa non ho gli strumenti necessari a gestirla e nemmeno la fede giusta. 
a me succedeva ogni minuto.e fortissima era la tentazione a volte di lasciarmi andare. mi è capitato di dirmi "monica non vale la pena, perchè ci sarà altro dolore, come ce ne è stato prima. non vale la pena lottare, semplicemente lasciati andare", e se ci ripenso ora, contando che era circa 3 mesi fa, mi sembra una follia.
ma ho dovuto ogni giorno fare l'esercizio di cercare una motivazione per andare avanti.
partendo proprio dalle piccole cose, dai grilli, dalle risate, dai baci dei miei nipoti.... erano tutte cose che mi sarebbe dispiaciuto non vedere più. 
e poi c'era una cosa che mi teneva su. ed era che c'era troppo amore.
troppo amore in me che ancora non era stato consumato, troppo amore in giro, troppo amore che mi spetta.
e no non potevo morire prima di tutto questo.
per cui ho deciso che avrei lottato, per obiettivi. prima è stato lottare perchè non mi togliessero tutto il seno (questo era il piano originale), e ho lottato fino all'ultimo ed ho avuto ragione.
poi per fare di tutto affinchè il mio corpo esca dalla malattia così come la mia mente.

e qui ho cominciato a rendermi conto che c'erano molte persone in giro sane ma morte più di me.

la malattia, il guardare in faccia la morte, mi ha concesso l'enorme grazia della consapevolezza. E l'ho ringraziata sai la malattia (ah, il tumore per me si chiamava rodriguez... l'avevo chiamato così) per avermi donato uno sguardo nuovo.
tutti moriamo, semplicemente viviamo facendo finta che questa sia una bugia, procrastinando sempre impegni e responsabilità, trovando scuse per non amare.

ma renderti all'improvviso conto che semplicemente non hai più tempo ... beh quello ti da una scossa niente male.
e capisci nel profondo che non è quanto vivi l'importante ma è COME. 
a noi non è dato di sapere nè tanto meno di decidere quanto vivremo, non abbiamo voce in capitolo, ma possiamo e dobbiamo decidere come.

io questo l'ho compreso e sentito proprio forte.

non ha senso vivere se ti levano i sogni ad esempio.
ho vissuto mesi di inerzia a causa del mio ex, mesi in cui davvero non avevo nè passione nè obiettivi nè sogni. il cancro mi ha dato la smossa che mi ha costretta ad uscire dal sepolcro e scegliere come vivere tutti i giorni.
io non posso molto contro la mia malattia, nel senso che se decide di tornare torna, non ho potere sulla morte... ma ho potere sulla mia vita.
e quanto vorrei, ti giuro, che tutti fossero consapevoli di questo. mi guardo in giro e vedo persone impaurite. che non hanno il coraggio di scelte definitive, che preferiscono situazioni tiepide, amori confortevoli alla passione, al cuore che batte preferiscono il gelo, e non vedo peccato più grande.
davvero, l'unico grande peccato al mondo, dal mio punto di vista di oggi, è quello del non amare abbastanza.
e l'amore è l'unica cosa che sconfigge la morte. 
così come la malattia.

io sono nel deserto della mia vita al momento. non me la sento di fare progetti a lungo termine, non posso farli. sarò operata nuovamente a breve e sta volta alle ovaie, dovrò probabilmente fare la chemio terapia, perderò i capelli, passerò giornate a vomitare. fisicamente soffrirò molto. come ho già sofferto tantissimo per l'operazione. il mio corpo è cambiato per sempre, e così lo sono io. faccio fatica spesso a credere che ci sarà bellezza e pienezza dopo tutto questo ma non ho mai avuto una consapevolezza più profonda di cosa significhi essere vivi. e di quanto tempo perdiamo dietro a stupidaggini varie.

la giornata di oggi per me è stata pura grazia.
nelle tue parole ma soprattutto nella tua passione io ho ritrovato qualcosa di me. guardandomi indietro a tre anni fa sento di essermi un po' persa. ma una cosa ti dico, mi sono lasciata distruggere da una persona che pensavo onesta, ho avuto un tumore ma i miei sogni sono ancora tutti lì... e finchè ci saranno quelli io rimarrò qui.
nulla torna se prima non ha compiuto ciò per cui è stato mandato no? non cerco più un motivo per cui valga la pena vivere tutti i giorni. l'amore, la vita e me stessa sono motivi più che sufficienti.

grazie daniele per avermi accompagnata inconsapevolmente con le tue parole. raccontando della gente di lì, della precarietà della loro vita, hai raccontato anche di me, e soprattutto mi hai aiutata a capire che nonostante la morte c'è la vita tutti i giorni. anzi, proprio perchè c'è la morte, tutti i giorni siamo chiamati a vivere di più e che no, la paura non deve vincere.
buon ritorno, dunque, ma grazie davvero perchè la tua passione ha riacceso in parte la mia. 
per quanto in mio potere non permetterò che la malattia vinca. sceglierò la vita tutti i giorni.