lunedì 4 maggio 2015

Domani...


Eccomi....
Eccomi alla vigilia della mia ultima chemioterapia. Sono quella con la maglietta verde ed il naso rosso al collo. Quella con il braccio fasciato a nascondere il Picc (catetere periferico che dal bicipite arriva al cuore), quella con le sopracciglia disegnate e con la parrucca; ma soprattutto... quella che balla e canta alle 3 di mattino dopo 14 cicli vi chemio terapia, quella che balla perchè il suo corpo ce l'ha fatta, quella che canta perchè ora c'è la Vita.
Domani sarà finita. Domani è l'ultima seduta. E non importa se mi aspetta ancora qualche giorno di malessere, domani è l'ultima.... Certo mi tocca ancora un mese di radio terapia e poi tutta l'attesa che i miei capelli ricrescano.... l'ennesimo cambiamento. Ma domani, domani, domani è un gran giorno. Mi ricordo la canzone per il terremoto in Abruzzo "... e di nuovo la vita ricomincia domani". 
Ed è così che mi sento. La mia vita ricomincia domani.
La chemio mi ha distrutta. Da molti punti di vista.... emotivamente mi ha buttato a terra come poche cose al mondo. Guardarsi allo specchio e vedersi calva, senza nè ciglia nè sopracciglia, senza espressione... guardarsi e non riconoscersi nella creatura informe che ti corrisponde. Sentirsi l'essere più brutto della terra, non sentirsi amabile e pensare di non esserlo mai più. Le lacrime sono state grosse. E certo i capelli non ricresceranno immediatamente da domani, ma almeno smetteranno di cadere.
Fisicamente sono ingrassata perchè il cortisone ti gonfia da morire, le mie unghie sono tutte nere e mi fanno male le dita anche ora che sto scrivendo. I muscoli sono molli, qualsiasi movimento mi costa una fatica enorme... non posso alzare il braccio destro per via del picc, non ho più il gusto del cibo, e il mal di stomaco è un mio amico intimo.
E poi le tue relazioni che cambiano inevitabilmente. 
Ci sono stati momenti in queste ultime settimane in cui veramente ho detto io non riesco.
So cosa significa ora arrivare al limite della tua sopportazione umana, fisica ed emotiva del dolore.
E io reggo bene. Ma ci sono stati giorni in cui non ho retto per nulla.  
E la malattia ha fatto tabula rasa di ciò che ero prima e tante, davvero tante persone che c'erano fino a 6 mesi fa ora non esistono più nella mia vita.
Sei mesi fa....
Se mi guardo indietro vedo quanta strada ho percorso. 
Non pensavo che sarei riuscita a farcela. Non sapevo cosa mi aspettava quel giorno di dicembre in cui decisi di far la chemio. E per fortuna... se avessi saputo prima tutto quello che avrei dovuto sopportare non lo so se l'avrei fatta. Eppure sono arrivata fino in fondo. E ci sono arrivata con gioia. Ho eliminato ciò che non mi serviva, ed in questi mesi ho continuato strenuamente a fare ciò che per me era importante e che mi faceva stare bene: teatro, i claun, gli esercizi spirituali e vedere gli amici.
Non ho fatto nulla che aggiungesse ulteriore fatica o dolore alla mia già difficile vita.
Solo cose belle. Ho imparato a dare precedenza al bene. Ed ora che ci penso questo è ciò che ho imparato dalla malattia. Scegliere il bene, perchè di male ce ne era già troppo e l'unica scelta in mio potere era fare ciò che mi piaceva.
E si ogni tanto mi manca la mia vecchia vita, il modo di vivere di un anno fa, i miei vecchi amici, ma penso che io non sono più la stessa. 
Non riuscirei più ad essere quella persona.
Ho affrontato forse la cosa più spaventosa che una persona possa affrontare, ed è impossibile definire a parole cosa si provi. Anche perchè difficilmente trovi qualcuno che voglia veramente ascoltare la verità.
La sofferenza è talmente tanta che il tuo cervello la dimentica.
Io ad esempio, dopo 6 mesi, ogni martedì non ricordo mai a che piano devo fare le analisi del sangue... è una cosa scema, ma mi rendo conto che è il modo che il mio cervello usa per non legarsi alla malattia. Dimentico ogni volta tutta la procedura appena esco dall'ospedale...
Ed ora invece sono qui alle 2 di notte emozionata, perchè mi rendo conto che domani sarà uno dei giorni più importanti della mia vita. Non potrò mai dimenticare il 5 maggio del 2015. Perchè è il giorno in cui mi viene rimessa in mano la mia Vita. In cui mi viene dato un nuovo quaderno, di quelli belli, rilegati, con la carta spessa, su cui scrivere. Ho finito e ce l'ho fatta alla grande.
Ho pianto tanto, davvero tanto. Ho avuto paura, ne ho ancora.
Per domani provo un misto di emozioni dalla gioia più sconsiderata ad un senso strano di adattamento. In qualche modo questi sei mesi erano diventati una routine quasi confortante.... Sapevo come comportarmi, sapevo in quale giorno sarei potuta star male e quando no. Ci si abitua davvero a tutto. Ma da domani non sarà più così. Starò bene e punto. Potrò alzare le braccia (gesto che prendiamo troppo poco in considerazione), ricominciare ad andare in bicicletta e smettere finalmente di sentirmi così stanca e fragile. Non dovrò preoccuparmi di stare male ma potrò preoccuparmi solo di stare bene. Di continuare a vivere scegliendo il bene, perchè di male ne ho avuto a sufficienza.
Eppure la mia vita mi piace ancora.
C'è ancora così tanto da fare... c'è tutto da ricostruire da ricominciare, e soprattutto ci sono alcuni sogni che ho lasciato in sospeso, appesi lì, deboli come foglie in autunno sui rami. E' tempo di raccoglierli e di ricominciare da loro.
E' tempo di ricominciare

"Ma domani, domani, domani lo so
Lo so che si passa il confine
E di nuovo la vita
Sembra fatta per te
E comincia
Domani"

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