venerdì 29 agosto 2014

E questo sole tenero, davvero tenero è veramente un dono inaspettato

Oggi l'aria ha un profumo dolciastro di alberi in autunno. E' la fine di un'estate che non è mai cominciata, da lunedì dicono che tornerà il brutto, ma oggi... oggi c'è un sole bellissimo ad illuminare il giorno. Oggi è autunno, nelle temperature, nei colori e nella luce.
Prima mi veniva da pensare che l'autunno mi ha sempre messo un po' malinconia... e che quest'anno le stagioni hanno perfettamente rispecchiato il mio umore. Non c'è stata primavera, e nella mia vita veramente non ricordo nullo di quei mesi. Io non ho avuto la primavera. Il giorno della diagnosi si è scatenata una tempesta fortissima su Padova, e praticamente io stavo vivendo la stessa cosa. Ed ora che le cose si sono un po' calmate ecco il sole tiepido e chiaro di fine settembre. Credo che in collina si possa già annusare l'odore delle viti. Che è uno dei miei profumi preferiti.
Ed ora che si affaccia l'autunno, sì sono un po' malinconica. Leggevo, prima, e mi veniva in mente un pensiero, probabilmente senza alcun fondamento scientifico, ma pensavo che ci si ammala quando si smettere di ridere... Io sono sempre stata una persona divertente, ridere è il mio passatempo preferito, ridere fino alle lacrime, fino ai crampi. Ma è tantissimo tempo che non rido così. Davvero tantissimo. Ho sempre amato fare casino, cantare a squarcia gola in bicicletta, totalmente non curante del giudizio degli altri. In cambogia i bimbi ridevano un sacco quando arrivavo alla scuola in bicicletta e cantando forte. Non lo faccio più da un sacco di tempo. 
Ho sempre avuto musica con me, sempre. Anche in motorino ho sempre ascoltato l'Ipod. Ora non so nemmeno più se funziona. Eppure prima, non esisteva un attimo od una sola attività in cui io non stessi ascoltando o cantando qualcosa. Non lo faccio da un sacco di tempo.
Credo che ci si ammali quando si smette di ridere, di cantare a squarciagola, di correre nel sole... e lo so che potrei citare un certo Neruda e dire
"Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti ... Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso"

Ma preferisco scriverne una mia di poesia, e davvero credo che ci si cominci ad ammalare quando perdi il senso delle piccole cose. Quando, appunto, smetti di ridere forte, di abbracciare un amico per qualunque motivo. Non esiste una sola ragione al mondo che valga veramente il peso di un abbraccio o di una risata con amici. Il Regno è tutto qui. Gesù diceva di tornar bambini se si voleva entrare nel regno...e cosa fanno i bambini? Cantano a squarcia gola, ridono, abbracciano totalmente incuranti di quello che gli altri pensano. 
Pensavo che ci si ammala seriamente quando investi tanto in un amore e quell'amore non investe in te. Non c'è nulla che uccida di più di un amore non amato. Nulla. Perchè tutto ciò che ti tiene in vita è frutto di un gesto d'amore. Noi siamo nati da un gesto d'amore, mi viene logico pensare che al contrario si muoia per un gesto d'amore mancato. Perchè tutto ciò che da vita può anche toglierla. 
Domani ho un matrimonio e ho letto una frase bellissima che lo sposo ha detto alla sposa "che è una meraviglia poter guardare attraverso i suoi occhi" e solo scrivendola la senti la vita che corre in queste parole. Se non ami non dai vita. Se non sei amato la vita è più difficile. Se tutto l'amore che doni ad una persona trova rifiuto e diniego quell'amore si ammala. E come si guarisce?
Non con le medicine. Non esiste nessun trattamento al mondo in grado di sanare quelle ferite. Paradossalmente, si guarisce solo amando di più. Fino allo stremo, fino all'ultimo respiro. Penso alla responsabilità che si ha quando si sta assieme a qualcuno e che non risiede tanto nel far star bene l'altro quanto nel prendersene cura. Aver cura della vita altrui senza ferirla. L'amore non è far star bene, è non uccidere. A pensarci bene il decalogo di Dio non è altro che una lista di cose da non fare per non ferire chi ti ama o addirittura per non ferire lui visto che il primo inizia dicendo "Amerai!"... Sembra che Dio dica, se vuoi amarmi e se vuoi amare veramente allora non fare o fai così..... è molto semplice. Dio non vuole molto da noi, ma solo che ci si rispetti veramente... anche perchè lui ci lascia liberi e non può molto, a volte, per fermare la nostra stupidità.
Quanta responsabilità si ha quando si decide di condividere cammino con qualcuno... Hai la vita dell'altro in mano, hai il potere più grande del mondo, quello di dar vita prima all'altro e poi insieme ad un altro.
L'amore ti rende fecondo e non esiste un potere più grande. Ah Gesù se tutti si soffermassero un attimo, un secondo appena prima di parlare, quanta sofferenza eviteremmo. Quanti potrebbero essere salvati da un misero gesto di umiltà. 
Benedico davvero chi ha il coraggio di scegliere di amare l'altro e farlo secondo il decalogo e non per pura casualità...
Per esperienza conosco il dolore. Anche quello di un amore ammalato. E ti ammala di più questo che un gruppo di cellule impazzite che decidono di invadere il tuo corpo. Noi siamo la nostra anima più che il nostro corpo e c'è da sanare quella prima di tutto. 
Etty Hillesum diceva: ci sono persone che mi porto dentro come boccioli e che lascio sbocciare
Dio quante ce ne sono dentro di me. Anche chi mi ha ferito, anzi... forse soprattutto che mi ha ferita, perchè credo che se qualcuno senta l'esigenza di ferirti beh quella persona abbia ancora più bisogno di essere amata. Non si risponde all'odio con l'odio o non si finisce più. 
Sempre lei diceva: si può essere un balsamo per molte ferite. e si può davvero... Il mio vangelo preferito riguarda il nardo, una donna e Gesù. In tutte le versioni in cui lo si legga il nardo è sempre sollievo per Gesù. In una in particolare, è un balsamo per i suoi piedi stanchi di troppo cammino. Noi tutti siamo quel nardo, si tratta solo di accettarlo o meno. La possibilità di ferire che ognuno di noi ha è la stessa che ha un assassino. Sono le scelte a renderti diverso. Anche perchè non sempre si uccide solo con un'arma, e non sempre serve una salma... Possiamo dare vita ma possiamo toglierla allo stesso modo. E' una responsabilità enorme e spaventosa, ma rendersene conto è l'unico modo per vivere davvero. 
Dopo l'esperienza che sto vivendo io non credo che sarò mai in grado di vivere meno intensamente l'amore... anzi... semmai proprio molto molto di più! 

Uso sempre Etty per esprimere due concetti che sono anche molto miei:Non si tratta, infatti, di conservare questa vita a ogni costo, ma di come la si conserva. Se noi.. non sapremo offrire al mondo impoverito... nient'altro che i nostri corpi salvati a ogni costo e non un nuovo senso delle cose attinto dai pozzi più profondi della nostra miseria e disperazione, allora non basterà!

Se Dio decide che io abbia tanto da fare, bene, allora lo farò, dopo essere passata per tutte le esperienze per cui possono passare anche gli altri....Non si tratta più di tenersi fuori da una determinata situazione, costi quel che costi, ma di come ci si comporta e si continua a vivere in qualunque situazione


Già, se Dio decide che io abbia da fare, allora lo farò... è quello che penso e forse è anche il senso dell'affidarsi...


C'è una cosa che posso fare però a partire da oggi... ed è tornare a ridere forte e a cantare. Tornare a vivere veramente insomma .... ridere ridere ridere come in questa foto...



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